di Alfredo

Sono molte le opere che sono state realizzate in occasione del Cinquecentesimo anniversario. Opere d'ingrandimento e di abbellimento del santuario, pensate, progettate e inserite in un piano di organica fruizione degli spazi e per un contatto più diretto dei fedeli con il luogo del miracolo.

L'opera però che alla fine è risultata la più suggestiva non era stata prevista né progettata, ma è stata del tutto casuale e per questo doppiamente gradita, perché nessuno sospettava che per quattrocento anni il santuario avesse conservato un'opera di tale pregio e la potesse mostrare con i suoi colori così delicati e vivi proprio in occasione di una ricorrenza così importante (V centenario-1996).

La scoperta degli affreschi, infatti, è avvenuta in modo casuale, durante i lavori di sistemazione del presbiterio, rimuovendo i sedili che erano addossati alle due pareti dello stesso. In seguito, però, probabilmente pensando che gli affreschi fossero andati perduti, non vennero fatte delle ricerche e quindi anche la memoria degli stessi si perse.

Gli affreschi, molto belli, sono stati purtroppo rovinati dai sostegni a cui erano fissati i sedili, installati nel 1901, ma già precedentemente erano stati martellati per farvi aderire l'intonaco, tolto poi in occasione dei lavori di ristrutturazione del presbiterio avvenuti nello stesso anno.
Tracce dell'esistenza degli affreschi ci sono nel libretto riguardante il santuario di Giuseppe Locatelli pubblicato nel 1904, mentre in quello di Pietro Gatti 1851 non vi è alcuna menzione.
In seguito, però, probabilmente pensando che gli affreschi fossero andati perduti, non vennero fatte delle ricerche e quindi anche la memoria degli stessi si perse.

I dipinti che si possono vedere ora sono di due epoche diverse, i più antichi, che risalgono alla prima metà del '500, situati nella parte alta del lato a ponente del presbiterio, rappresentano due madonne che allattano. Il fatto che lo stesso soggetto sia ripetuto due volte a distanza ravvicinata fa pensare che si tratti di ex voto realizzati da pittori locali, senza grandi pretese artistiche. I più recenti, attribuiti dal soprintendenza dei beni artistici e storici di Milano a Cristoforo Baschenis il Vecchio e databili intorno al 1580, sono di ottima fattura e rappresentano la nascita di Maria, l'Annuncio della sua morte, Maria dormiente e l'Assunzione. Solo del terzo si ha il quadro quasi completo, anche se un po’ rovinato, degli altri restano solo dei frammenti più o meno ampi.

 
Affresco Maria dormiente