di Alfredo
Sono molte le opere che sono state realizzate in occasione del Cinquecentesimo anniversario. Opere d'ingrandimento e di abbellimento del santuario, pensate, progettate e inserite in un piano di organica fruizione degli spazi e per un contatto più diretto dei fedeli con il luogo del miracolo. L'opera però che alla fine è risultata la più suggestiva non era stata prevista né progettata, ma è stata del tutto casuale e per questo doppiamente gradita, perché nessuno sospettava che per quattrocento anni il santuario avesse conservato un'opera di tale pregio e la potesse mostrare con i suoi colori così delicati e vivi proprio in occasione di una ricorrenza così importante (V centenario-1996). La scoperta degli affreschi, infatti, è avvenuta in modo casuale, durante i lavori di sistemazione del presbiterio, rimuovendo i sedili che erano addossati alle due pareti dello stesso. In seguito, però, probabilmente pensando che gli affreschi fossero andati perduti, non vennero fatte delle ricerche e quindi anche la memoria degli stessi si perse. Gli affreschi, molto belli, sono stati purtroppo rovinati dai sostegni a cui erano fissati i sedili, installati nel 1901, ma già precedentemente erano stati martellati per farvi aderire l'intonaco, tolto poi in occasione dei lavori di ristrutturazione del presbiterio avvenuti nello stesso anno. I dipinti che si possono vedere ora sono di due epoche diverse, i più antichi, che risalgono alla prima metà del '500, situati nella parte alta del lato a ponente del presbiterio, rappresentano due madonne che allattano. Il fatto che lo stesso soggetto sia ripetuto due volte a distanza ravvicinata fa pensare che si tratti di ex voto realizzati da pittori locali, senza grandi pretese artistiche. I più recenti, attribuiti dal soprintendenza dei beni artistici e storici di Milano a Cristoforo Baschenis il Vecchio e databili intorno al 1580, sono di ottima fattura e rappresentano la nascita di Maria, l'Annuncio della sua morte, Maria dormiente e l'Assunzione. Solo del terzo si ha il quadro quasi completo, anche se un po’ rovinato, degli altri restano solo dei frammenti più o meno ampi. Maria dormiente
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